Farmaci umani in giro per casa tossici per cani o gatti

Farmaci umani che sono tossici per cani e gatti: cosa fare

 

Come del resto è facile intuire, alcuni farmaci a uso umano contengono principi attivi tossici per i nostri amici a quattro zampe.

L’assunzione di queste sostanze può alterare il normale stato di salute dell’animale, con sintomi che possono variare, a seconda del farmaco, da neurologici, circolatori, gastroenterici, respiratori fino alla morte.

A seconda del principio attivo assunto, infatti, i primi sintomi possono comparire subito o a distanza di tempo, fino a 72 ore. Anche la quantità e la taglia dell’animale, ovviamente, fa differenza.



La diagnosi e i farmaci più pericolosi

 

Purtroppo, per il veterinario è molto difficile scoprire che tipo di medicinale ha ingerito l’animale e se sia o meno intossicato, in quanto non esistono esami specifici.

La diagnosi è sintomatologica, sulla base delle informazioni dette dai proprietari. Il veterinario andrà soprattutto a valutare se ci sono stati danni a livello dei reni e del fegato, stabilizzando l’animale con un’adeguata terapia.

I farmaci più pericolosi per i nostri amici sono principalmente quattro, vediamoli insieme.

Paracetamolo (Tachipirina, Saridon)

 

È uno dei farmaci più diffusi nelle nostre case, soprattutto in inverno! Noi umani lo usiamo per curare i sintomi influenzali e come antidolorifico.

Per gli animali, invece, diventa tossico anche con dosi relativamente basse. Per un cane, 200mg/kg sono sufficienti a fare danni, a un gatto ne bastano ancora meno: 50-120mg/kg. 

Assunto per via orale, il paracetamolo viene rapidamente assorbito a livello intestinale, metabolizzato a livello epatico ed eliminato per via urinaria.

In alcuni casi, il Paracetamolo può subire un processo di ossidazione, con la formazione di un composto potenzialmente tossico.

Nel giro di 2-4 ore, questi composti tossici deformano i globuli rossi fino a romperli, rendendoli incapaci di trasportare ossigeno ai tessuti.

Nel cane tutto ciò si verifica in caso di sovradosaggio: i sintomi sono prevalentemente di tipo epatico e comprendono anoressia, dolore addominale, vomito, ittero, debolezza, coma e morte. Nel gatto, invece, a causa di un difetto genetico nel metabolismo epatico, si verifica anche in seguito all’assunzione di dosi molto basse di Paracetamolo; i sintomi clinici sono invece simili a quelli provocati da una reazione allergica e comprendono cianosi (colorazione bluastra delle mucose), difficoltà respiratorie, edema del capo e delle zampe, emolisi, emoglobinuria (perdita di emoglobina nelle urine, a cui consegue una colorazione bruna delle stesse), ittero, coma e morte.



Farmaci e termometro

Ibuprofene (Oki, Moment, Brufen)

 

Noi umani lo usiamo per attenuare il dolore, soprattutto il mal di testa, il mal di denti, i dolori mestruali, quelli articolari e i crampi addominali.

Di solito, persino noi umani dobbiamo assumerlo solo a stomaco pieno per evitare di danneggiare il tratto digerente. Per gli animali può essere letale.

La raccomandazione nasce dal fatto che uno dei principali effetti collaterali dell’ibuprofene è quello di inibire un enzima che serve a proteggere non solo lo stomaco, ma tutta la mucosa gastrointestinale.

È chiaro, quindi, che i primi danni all’organismo dell’animale saranno riscontrabili all’apparato digerente.

L’ibuprofene, infatti, agirà, stimolando il vomito e la diarrea e provocando ulcere, disfunzioni nella regolazione dell’afflusso di sangue ai reni che comportano gravi danni renali e danni piastrinici, incrementano la possibilità che il tuo animale sanguini in modo anormale, causando emorragie.

All’ingestione possono seguire in poco tempo diarrea, nausea, inappetenza, perdita di peso, ulcere gastriche che possono degenerare in ulcere perforanti, incremento della sete e del bisogno di urinare, crisi epilettiche, mancanza di coordinazione motoria, coma e infine morte. 

La quantità tossica per il cane è 100mg/kg perché inizino a formarsi delle ulcere; 300 mg/kg provocheranno insufficienza renale e gli altri sintomi più gravi.

Benzodiazepine (Xanax)

 

Si tratta di una serie di principi attivi contenuti in diversi farmaci che noi umani usiamo come sedativi contro ansia, insonnia, nervosismo e persino epilessia.

Per questo motivo, lo Xanax è più pericoloso: se gli altri medicinali potrebbero essere ingeriti per errore dal tuo cane o dal tuo gatto, questo viene spesso somministrato volontariamente dal padrone!

In realtà, sebbene alcuni medicinali simili allo Xanax siano effettivamente disponibili per cani e gatti, il dosaggio è ben diverso e solo un veterinario può prescriverlo.

Un’overdose di benzodiazepine può causare, al contrario, nervosismo, attacchi di panico e mettere in serio pericolo il fegato. Inoltre, i sintomi più gravi, oltre alla profonda sonnolenza, riguardano anche l’apparato respiratorio, che a causa dell’eccessivo rilassamento muscolare potrebbe collassare portando al coma o alla morte.


Fluoxetina e Paroxetina (Prozac, Sereupin, Dropaxin)

 

Esistono molti tipi di antidepressivi, ma i più conosciuti sono gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, un gruppo del quale fanno parte principi attivi quali la fluoxetina e la paroxetina. Questi farmaci oltre a provocare problemi renali ed epatici, possono causare danni a livello del sistema nervoso, con conseguenze fatali.

I sintomi vanno dalla sonnolenza, incoordinazione, agitazione fino ai tremori e convulsioni, accompagnati da diversa tossicità̀ cardiaca.

La dose tossica è di circa 15mg/kg, ma è variabile a seconda della molecola ingerita.


Antipertensivi (Betabloccanti)

 

I farmaci contro la pressione alta sono rappresentati da diversi tipi di molecole, come i Calcio antagonisti, i betabloccanti, gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE inibitori) e diuretici; ognuno con diversa potenzialità̀ tossica: i primi due molto pericolosi anche a basse dosi.

In caso di ingestione accidentale di questi farmaci si ha un abbassamento della pressione (debolezza muscolare, svenimenti), riduzione della frequenza cardiaca (bradicardia), con possibile arresto cardiaco.

 




Cosa fare in questi casi?

 

Innanzitutto, la prevenzione è importantissima: tieni i medicinali lontani dai posti in cui il tuo animale potrebbe raggiungerli.

Non appena ti accorgi che l’incidente è accaduto, cerca di identificare il medicinale che è stato ingerito. Se non è possibile, avvia un video consulto con un veterinario su VetOnline24 e ottieni subito un parere sui sintomi.

Se è necessario l’intervento di un veterinario, tanto più è tempestivo, tanto più la prognosi migliora. Una volta identificato il principio attivo responsabile, il veterinario procederà alla decontaminazione, tramite induzione del vomito o lavanda gastrica e a tutte le cure necessarie per salvare il tuo amico a quattro zampe. 

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