I gatti possono avere malattie sia virali che batteriche, con il calicivirus felino che è responsabile del 95% dei raffreddori. Quando ci troviamo di fronte a un gatto con il raffreddore, quindi, è importante ricordare che di mezzo c'è l'azione di un virus e che se abbiamo altri gatti in casa questi possono essere contagiati. Ciò non esclude, tuttavia, che il raffreddore nei gatti possa essere causato una combinazione di virus e batteri, piuttosto che da uno soltanto.
In generale, i gatti cercano sollievo dagli stessi sintomi da raffreddore che abbiamo noi, inclusi il naso che cola, la lacrimazione eccessiva, starnuti continui e nei casi più virali febbre, letargia e perdita di appetito. Un gatto con il raffreddore mostra tali sintomi per un periodo che va da una a quattro settimane, a seconda della tempestività della diagnosi e della somministrazione della cura.
Gatto con il raffreddore: bisogna andare dal veterinario?
Se per i sintomi meno gravi può bastare un videoconsulto su VetOnline24, per alcuni casi più gravi come quelli che manifestano difficoltà respiratorie, letargia e rifiuto del cibo è il caso di rivolgersi al veterinario. Sono tutti segnali, infatti, che il gatto ha bisogno di più cure e attenzioni. Un veterinario potrà stabilire se il raffreddore è l'unico virus da curare o se ve ne sono altri più seri. È sempre importante escludere tutte le cause e giungere a una diagnosi certa.
Ci sono delle piccole attenzioni, tuttavia, che possono aiutare il gatto con il raffreddore a riprendersi più in fretta e che possiamo praticare a casa. Vediamo quali sono.
Aiuta il tuo gatto a pulirsi
Sappiamo bene quanto i gatti siano puntigliosi sulla pulizia personale e ci tengano a farla da soli, ma i gatti con raffreddore potrebbero aver bisogno di aiuto per raggiungere le aree più difficili. In genere suggeriamo di adoperare un panno pulito, umido e caldo per pulire il naso e gli occhi.
Massaggia delicatamente il viso del tuo gatto con il panno per pulirgli la bocca e il naso. Volendo, puoi usare anche una piccola siringa per bambini per lavare via il muco in eccesso nel naso del tuo gatto. Ovviamente, in questo caso non forzare il tuo gatto se la rifiuta o non si sente a suo agio.
Accendi il riscaldamento e umidifica l'ambiente
I gatti sono famosi per non amare particolarmente l'acqua, ma se riesci a fargli passare 5-10 minuti in un bagno caldo e saturo di vapore, potresti facilitare l'apertura delle due vie aeree. Questo consiglio è molto semplice da mettere in pratica: quando ti fai la doccia, porta il gatto con te e lascia che stia in bagno.
Un gatto con il raffreddore può essere ostile a molti metodi di cura casalinghi, ma non si rifiuterà di entrare in bagno con te e il vapore gli farà bene.
Un'altra soluzione può essere quella di mettere un umidificatore nel loro ambiente preferito, possibilmente accanto al luogo dove riposano di solito. Se riesci a tenergli un umidificatore vicino per 30 minuti al giorno per due o tre giorni, aiuterai il suo naso a decongestionarsi, esattamente come accade nei neonati.
Se amano dormire sul letto, puoi inserire una borsa d'acqua calda sotto due o tre strati di coperte sulle quali il gatto può riposare. I gatti amano le superfici calde, ma è importante che non ci sia contatto diretto: la pelle dei polpastrelli e dell'addome è molto sensibile e rischia di ustionarsi in fretta!
Tieni d'occhio acqua e cibo
Quando le vie aeree del gatto sono congestionate, l'animale può perdere l'olfatto e di conseguenza l'appetito. Se questo è il tuo caso, prova a tentarlo con qualche cibo più gustoso come tonno, sardine, fegato o pezzetti di pollo. Se anche in questo caso è difficile farlo mangiare, prova a riscaldare il suo cibo a bagnomaria a una temperatura di poco superiore a quella dell'ambiente. In questo modo renderai l'odore del cibo più forte e riuscirai a stimolare il suo appetito.
Anche il livello di idratazione è importante. Come misurarla?
Puoi stimarlo con un piccolo trucco: hai presente quando mamma gatta raccoglie i suoi cuccioli tenendoli in bocca per la parte posteriore del collo? Prendi delicatamente quella parte tra due dita e cerca di trattenerla per 5 secondi. In condizioni normali, non riusciresti a trattenerla per più di un secondo. Ogni secondo in più, secondo i veterinari, significa dal 3 al 5% di disidratazione. Se per esempio riesci a tenere il lembo di pelle tra le dita per 5 secondi, allora puoi stimare che il tuo gatto sia disidratato tra il 12 e il 20%. In ogni caso, se la disidratazione supera il 5%, è il caso di rivolgersi a un veterinario.
In alternativa, se te la senti di rischiare, puoi misurare la disidratazione del gatto guardandogli le gengive: se sono umide e di un colore rosa chiaro, allora non c'è nulla da temere. Se invece riscontri rossore o pallore e sono asciutte al tatto, allora sei già oltre il 5% di disidratazione e devi rivolgerti a un veterinario.
Ripristinata la corretta idratazione, il corpo del gatto potrà combattere meglio l'infezione.
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